Sentiero dei Pini Silvestri

2 h 15 min
8,00
200 m
Difficoltà: EE (Escursionisti Esperti)
Difficoltà: MD (Mountain Bike Difficile)
GPS

Il Sentiero dei Pini Silvestri è un percorso di 8 km che valorizza il tortuoso centro storico di Cisterna, fiancheggiandone le Chiese ed il possente muraglione del castello medievale di sommità, sede del Museo di Arti e Mestieri di un tempo, discende pregiati anfiteatri di vigneti geometrici, affaciandosi su pregevoli vallette agrarie, e risale due estesi crinali di boschi di cresta incontaminati.
Il Sentiero serpeggia in un tunnel boschivo ombroso e selvaggio, lontano da coltivi e presenza umana, dove si può apprezzare la presenza di numerosi esemplari di pino silvestre, castagno e rovere.
L'itinerario incrocia isolati piloni e cappelle campestri, e prima di affacciarsi sulla riserva naturale di Valle Oscura, raggiunge il Bosco della Fertilità, così chiamato per la presenza di un grande masso popolarmente detto "pietra di Sant'Anna " o "pietra della fertilità", dove pare le donne del paese andassero in processione propiziatoria.
La dedicazione del pilone limitrofo a S.Anna, che insieme a Sant’Agata ed alla Madonna, era considerata la protettrice delle gestanti e delle nutrici, è ulteriore testimonianza di questa devozione popolare.
A Cisterna, per spiegare l'arrivo di un neonato agli altri bambini, si diceva che andavano a prenderlo "sota a peřa 'd Sant'Ana" (sotto la pietra di Sant'Anna)".

IL SENTIERO E' PALINATO, MA PUO' ESSERE PERCORSO CON LA NAVIGAZIONE GEOLOCALIZZATA grazie all'app Izi.Travel, scaricabile gratuitamente sul proprio smartphone, utile ad ovviare eventuali problemi di segnaletica.

ITINERARIO

L'ITINERARIO

E’ possibile parcheggiare l'automobile in piazza Rino Rossino, piazza in cui ha inizio la segnaletica del Sentiero dei Pini Silvestri.
Si imbocca poi via Duca D’Aosta in direzione nord, incrociando la Chiesa di S.Giuseppe e fiancheggiando il possente muraglione medievale del castello. Si giunge davanti alla Chiesa parrocchiale dei santi Gervasio e Protasio, che fronteggia l’ingresso del castello, che è anche sede del ricchissimo «Museo di Arti e Mestieri di un tempo» meritevole di essere visitato.
Si prosegue per la strada che costeggia la Chiesa, che con una decisa discesa immette in via Giovanni XXIII.
In prossimità della Cappella di San Sebastiano si procede a destra della chiesetta in discesa, e all’incrocio successivo si svolta a sinistra mantenendo la strada in discesa (Via 24 Maggio) che porta al termine del centro abitato. Giunti ad un bivio in prossimità di una cabina elettrica, si svolta a sinistra per rimanere sulla strada principale, che diventa via Mattutina e giunge all’antica Chiesetta dei Ss. Gervasio e Protasio. La Chiesetta sorge sul sito dell’antica parrocchiale di Cisterna, su una collinetta panoramica situata tra l’abitato e le frazioni Verzeglio e Valmellana. Nel Seicento, la parrocchiale fu spostata nell’Oratorio dedicato a Santo Spirito, situato sotto il castello e la vecchia parrocchiale fu abbandonata.

A questa chiesa è legata una leggenda di fondazione che narra del passaggio, nella sottostante Valle San Matteo, dell’esercito del Barbarossa. Grazie all’intervento dei Santi Gervasio e Protasio (patroni del paese) le canne oblique, che caratterizzavano l’antica armatura delle vigne, furono interpretate dall’esercito nemico come le lance di soldati, pronti ad opporsi all’invasione. Barbarossa e il suo esercito decisero così di passare oltre e di deviare in direzione di Canale, risparmiando lo scontro in paese. Durante il passaggio l’esercito si fermò per bere ad una fontana, in una zona chiamata Pescaja lungo il Sentiero dei Gelsi: ancora oggi popolarmente detta “fontana del Barbarossa”.

Il miracolo è documentato nella pala d’altare della chiesa: una pala del Seicento, che raffigura i Santi Gervasio e Protasio e, al centro del quadro, un riquadro in cui è raffigurata una chiesa con le canne che spuntano dietro al tetto.

Pochi passi dopo la Chiesetta dei Ss. Gervasio e Protasio si giunge a un nuovo bivio, e si continua per la strada asfaltata di sinistra che sale leggermente (indicazioni sentiero San Gervasio - Belriguardo - Toirane) e che dopo pochi metri dal suo imbocco diventa sterrata.
In questo tratto si può ammirare il panorama dato dalle colline coltivate e da un geometrico anfiteatro di vigneti.
Lo sterrato termina all’incrocio con una strada asfaltata, Via 24 Maggio, che si imbocca a destra nella direzione che scende: dopo pochi passi, si abbandona nuovamente la via asfaltata 24 Maggio, che porta al cimitero di Cisterna, e si mantiene la destra immettendosi in una stradina sterrata in leggera salita.
Si continua a camminare sul sentiero principale, in leggera salita, ignorando i sentieri laterali che servono per raggiungere vigneti e campi coltivati, e si arriva ad un incrocio tra strade sterrate.
Qui  si imbocca la strada di sinistra che porta a percorre per circa 1,6 km la parte più selvaggia ed ombrosa del Sentiero dei Pini Silvestri, immerso in un bosco di cresta fitto e umido (caratterizzato dalla presenza di noccioli), che fa parte della Riserva Naturale "The Truffle Hunters".
Al termine di questo lungo tratto e in corrispondenza del cartello che indica l’inizio della Riserva si imbocca la Strada Provinciale n.10, svoltando verso sinistra.
Dopo averla percorsa per circa 600 m si svolta a destra per immettersi nel sentiero che conduce a «Sant’Anna - Mottarone - Bosco dei bambini»: questo sentiero sale in modo deciso fino al raggiungimento della Cappella di Sant’Anna. Da qui l’itinerario si caratterizza per una seconda estesa parte di bosco di cresta, lontano da coltivi e presenza umana, percorrendo un crinale dove si può apprezzare la presenza di numerosi esemplari di pino silvestre, castagno e rovere.
A un certo punto si incontrano le indicazioni per il Pilone Madonna e poco più avanti per Pilone e Pineta di Santa Rita, ma si ignorano procedendo oltre e mantenendo il sentiero che si sta percorrendo, che per circa 900 m coincide con il Sentiero S1 di Cisterna.
Giunti nel fondovalle del Rio Valleoscura, si abbandona il Sentiero S1 e si imbocca il percorso a destra in direzione Cisterna d’Asti. Proseguendo per il sentiero si costeggia il Bosco dei Bambini e il Bosco della Costituzione, un’area verde attrezzata, utilizzata come aula all’aperto dalle scuole cisternesi, in un virtuoso progetto di comunità che valorizza gli articoli della Costituzione narrati a misura di bambino. Svoltando a sinistra ci si immette sulla strada asfaltata via Italia: percorrendola ci riconduce in piazza Rino Rossino, luogo di partenza e arrivo della camminata.

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L'ITINERARIO

E’ possibile parcheggiare l'automobile in piazza Rino Rossino, piazza in cui ha inizio la segnaletica del Sentiero dei Pini Silvestri.
Si imbocca poi via Duca D’Aosta in direzione nord, incrociando la Chiesa di S.Giuseppe e fiancheggiando il possente muraglione medievale del castello. Si giunge davanti alla Chiesa parrocchiale dei santi Gervasio e Protasio, che fronteggia l’ingresso del castello, che è anche sede del ricchissimo «Museo di Arti e Mestieri di un tempo» meritevole di essere visitato.
Si prosegue per la strada che costeggia la Chiesa, che con una decisa discesa immette in via Giovanni XXIII.
In prossimità della Cappella di San Sebastiano si procede a destra della chiesetta in discesa, e all’incrocio successivo si svolta a sinistra mantenendo la strada in discesa (Via 24 Maggio) che porta al termine del centro abitato. Giunti ad un bivio in prossimità di una cabina elettrica, si svolta a sinistra per rimanere sulla strada principale, che diventa via Mattutina e giunge all’antica Chiesetta dei Ss. Gervasio e Protasio. La Chiesetta sorge sul sito dell’antica parrocchiale di Cisterna, su una collinetta panoramica situata tra l’abitato e le frazioni Verzeglio e Valmellana. Nel Seicento, la parrocchiale fu spostata nell’Oratorio dedicato a Santo Spirito, situato sotto il castello e la vecchia parrocchiale fu abbandonata.

A questa chiesa è legata una leggenda di fondazione che narra del passaggio, nella sottostante Valle San Matteo, dell’esercito del Barbarossa. Grazie all’intervento dei Santi Gervasio e Protasio (patroni del paese) le canne oblique, che caratterizzavano l’antica armatura delle vigne, furono interpretate dall’esercito nemico come le lance di soldati, pronti ad opporsi all’invasione. Barbarossa e il suo esercito decisero così di passare oltre e di deviare in direzione di Canale, risparmiando lo scontro in paese. Durante il passaggio l’esercito si fermò per bere ad una fontana, in una zona chiamata Pescaja lungo il Sentiero dei Gelsi: ancora oggi popolarmente detta “fontana del Barbarossa”.

Il miracolo è documentato nella pala d’altare della chiesa: una pala del Seicento, che raffigura i Santi Gervasio e Protasio e, al centro del quadro, un riquadro in cui è raffigurata una chiesa con le canne che spuntano dietro al tetto.

Pochi passi dopo la Chiesetta dei Ss. Gervasio e Protasio si giunge a un nuovo bivio, e si continua per la strada asfaltata di sinistra che sale leggermente (indicazioni sentiero San Gervasio - Belriguardo - Toirane) e che dopo pochi metri dal suo imbocco diventa sterrata.
In questo tratto si può ammirare il panorama dato dalle colline coltivate e da un geometrico anfiteatro di vigneti.
Lo sterrato termina all’incrocio con una strada asfaltata, Via 24 Maggio, che si imbocca a destra nella direzione che scende: dopo pochi passi, si abbandona nuovamente la via asfaltata 24 Maggio, che porta al cimitero di Cisterna, e si mantiene la destra immettendosi in una stradina sterrata in leggera salita.
Si continua a camminare sul sentiero principale, in leggera salita, ignorando i sentieri laterali che servono per raggiungere vigneti e campi coltivati, e si arriva ad un incrocio tra strade sterrate.
Qui  si imbocca la strada di sinistra che porta a percorre per circa 1,6 km la parte più selvaggia ed ombrosa del Sentiero dei Pini Silvestri, immerso in un bosco di cresta fitto e umido (caratterizzato dalla presenza di noccioli), che fa parte della Riserva Naturale "The Truffle Hunters".
Al termine di questo lungo tratto e in corrispondenza del cartello che indica l’inizio della Riserva si imbocca la Strada Provinciale n.10, svoltando verso sinistra.
Dopo averla percorsa per circa 600 m si svolta a destra per immettersi nel sentiero che conduce a «Sant’Anna - Mottarone - Bosco dei bambini»: questo sentiero sale in modo deciso fino al raggiungimento della Cappella di Sant’Anna. Da qui l’itinerario si caratterizza per una seconda estesa parte di bosco di cresta, lontano da coltivi e presenza umana, percorrendo un crinale dove si può apprezzare la presenza di numerosi esemplari di pino silvestre, castagno e rovere.
A un certo punto si incontrano le indicazioni per il Pilone Madonna e poco più avanti per Pilone e Pineta di Santa Rita, ma si ignorano procedendo oltre e mantenendo il sentiero che si sta percorrendo, che per circa 900 m coincide con il Sentiero S1 di Cisterna.
Giunti nel fondovalle del Rio Valleoscura, si abbandona il Sentiero S1 e si imbocca il percorso a destra in direzione Cisterna d’Asti. Proseguendo per il sentiero si costeggia il Bosco dei Bambini e il Bosco della Costituzione, un’area verde attrezzata, utilizzata come aula all’aperto dalle scuole cisternesi, in un virtuoso progetto di comunità che valorizza gli articoli della Costituzione narrati a misura di bambino. Svoltando a sinistra ci si immette sulla strada asfaltata via Italia: percorrendola ci riconduce in piazza Rino Rossino, luogo di partenza e arrivo della camminata.

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AVVERTENZE

E' uno dei 2 Sentieri tematici ad anello presenti a Cisterna d'Asti.
Tutti i Sentieri sono palinati ed hanno un senso di percorrenza: si raccomanda di percorrere i Sentieri nel senso di marcia indicato dalla segnaletica e nelle mappe; è possibile prolungare l'itinerario incrociando gli altri sentieri presenti.

Sentiero impegnativo per un utilizzo in mountain bike per via di tratti di percorso tecnici.

NAVIGAZIONE GEOLOCALIZZATA DEL SENTIERO: per usufruire della traccia gpx, è possibile scaricare sul proprio smartphone l'app gratuita Izi.Travel, attivare la geolocalizzazione ed aprire/downloadare il Sentiero dei Pini Silvestri: in questo modo si potrà seguire il percorso anche su mappa geolocalizzata. 

Si raccomanda sempre di munirsi della cartina, di dotarsi di scarpe adatte alle escursioni su fondi sconnessi, eventualmente di bastone o racchette da escursionismo. Nel periodo primaverile / estivo è consigliabile portarsi nello zainetto dell'acqua da bere e una barretta energetica.
Non fare mai esclusivo affidamento alle disponibilità di acqua sul posto.

E' consigliabile, prima di partire, consultare preventivamente le previsioni meteo e contattare il sito web dell’Ecomuseo o i nostri uffici per accertarsi dell’effettiva percorribilità dei Sentieri

Alle persone allergiche a punture di insetti, pollini, polvere o altro, si raccomanda di munirsi dei medicinali necessari a fronteggiare eventuali punture o inalazioni impreviste.

Prima di partire per un Sentiero si raccomanda di comunicare a qualcuno la propria meta o il Sentiero percorso, in modo tale da permettere, in caso di necessità, di essere raggiunti più facilmente ed ottimizzare eventuali operazioni di soccorso.

L’Ecomuseo si solleva da qualsivoglia responsabilità per danni, infortuni e smarrimenti verso i fruitori dei Sentieri.

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