Santa Vittoria d'Alba
La sua sagoma si erge inconfondibile sulla rocca che sovrasta la valle del Tanaro, nel tratto compreso tra Bra ed Alba, a sottolineare l'appartenenza al territorio del Roero, con una vista privilegiata sulle Langhe. Il paese è articolato in diversi nuclei abitativi, a cominciare dalla Villa, storico insediamento di sommità con i monumenti di pregio; poco più a valle si adagia l’antico borgo contadino di S. Antonio, mentre ai piedi del colle sorge l'importante area industriale e commerciale di Cinzano, nome acquisito dalla antica casa vinicola torinese "Francesco Cinzano & C." che qui aveva, fino a pochi anni fa, il suo stabilimento storico.
CENNI STORICI
Territorio abitato fin dal Neolitico, ebbe un’importanza cruciale nel periodo romano, per la sua vicinanza con Alba e con l’antica Pollentia (l’attuale Pollenzo), a cui era legata per le pregiate terrecotte che si fabbricavano nella località Anforianum.
Incerta è l’origine del nome: la versione più accreditata vuole che il colle sia dedicato ad una “victoria” romana, toponimo che avrebbe poi assunto il prefisso “sancta” nel periodo di espansione cristiana, quando qui esistevano due chiese (Beatae Victoriae in silva e S. Victoriae in platea) dedicate alla santa di origine sabina. Intorno all’anno Mille viene munita di un “castrum”, conteso tra i comuni di Alba e di Asti, che dopo la caduta del dominio angioino resta in potere della casata dei Visconti. Nel 1433 il feudo viene assegnato ai Romagnano, e trecento anni dopo a Luigi Caissotti, marchese di Verduno. Reclamato anche dalla casa sabauda, il feudo viene devoluto a questa nel 1753 e assegnato al duca del Chiablese, da cui le proprietà passeranno direttamente al regio patrimonio.
COSA VEDERE:
LA TORRE E IL CASTELLO. Il complesso bastionato occupa la sommità del colle di Santa Vittoria dal 1154, anche se il castello è una costruzione moderna. Ora di proprietà privata, è sede di un complesso turistico alberghiero. La torre, a pianta quadrata e terminata da un elegante apparato a sporgere, ha caratteri quattrocenteschi.
LA TORRE CAMPANARIA. Databile tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo, rivestiva sicuramente una funzione di controllo strategico. Di pianta quadrata, si erge per 20 metri e mantiene le caratteristiche architettoniche romaniche.
LA CONFRATERNITA DI S. FRANCESCO. Nata come casa civile, e poi assunta a sede della Confraternita “sancti spiritus de sancta uitoria”, l'edificio racchiude il più prezioso e meglio conservato ciclo di affreschi del Roero: databili intorno alla metà del '500 e di autore sconosciuto, raffigurano scene della passione di Cristo e si sviluppano per oltre 34 metri su tre lati della navata.
IL TURRIGLIO ROMANO. Nell’ abitato della Fraz. Cinzano, visibile dalla strada provinciale, il turriglio è una costruzione circolare su basamento quadrato posta all’interno di un muro di cinta in pietrame con tessitura ad “opus incertum”. Il complesso monumentale è datato intorno al I sec. a.C., incerta la destinazione d’uso: alcuni studiosi lo identificano come tempio funerario consacrato ad una non meglio precisata Musa, ma la versione più consolidata lo considera monumento celebrativo della vittoria di Roma ottenuta da Gaio Mario contro i Cimbri e i Teutoni (101 a.C.), che segnò l’inizio della romanizzazione della zona.