Castellinaldo
Castellinaldo si può senza dubbio definire il paese più vitato del Roero, con il suo 63% del territorio coltivato a vigna.
Posare lo sguardo dai punti più elevati verso le vallate e le dorsali sottostanti permette di cogliere la visione di un paesaggio agrario che è una vera, splendida opera d'arte di geometria e linee sinuose.
Le aziende vinicole e la "Bottega del Vino" invitano alla degustazione degli eccellenti vini del territorio. Ortaggi e frutta completano l'offerta di qualità di queste terre. Curiosità del luogo è la Festa delle "Bocce quadre", un torneo di bocce dalla forma quadrata, congeniali ad essere utilizzate lungo le ripidissime vie del paese.
CENNI STORICI
Quasi certamente fu, in origine, una stazione romana lungo la via che collegava Asti a pollenzo. Il primo insediamento si formò su una piccola sella nei pressi del bric Mongalletto, nel sito dove poi sorse la scomparsa Chiesa parrocchiale di San Dalmazzo. Stanziamenti minori, facenti capo ai territori di Chinchiurio (Cenciurio) e Sorsono, un tempo separati, confluirono dopo il Mille nel feudo di Castellinaldo.
Nel 1041 l'imperatore Enrico III conferma al vescovo di Asti il possesso di metà del luogo. Nel 1274 quote del feudo passano ai Pallidi di Asti. All'inizio del '300, a dividersi il possesso dei feudi sono i Pallidi ed i "Vicia de Castro Aynaldi". Questi ultimi cedono le loro quote ai Malabaila astigiani, mentre i Pallidi nel 1427 e nel 1429 vendono ai Damiano la loro quota. La coesistenza delle due famiglie, con distinti castelli, non fu sempre pacifica, così come a tratti furono tesi i rapporti con la Comunità, sfociati nel 1580 in una congiura contro i Malabaila. La linea dei Damiano termina agli inizi dell'800 con Carlotta Irene, moglie di Giuseppe Annibale dei Faussone di Clavesana, cui ervengono le proprietà. da questi, infine, ai Ripa di Meana. I Malabaila vendono le loro proprietà nella seconda metà dell'800. Il castello acquistato dai faussone venne in seguito demolito per trasformare il sito in giardino.
COSA VEDERE:
- Castello (privato).
Massiccia costruzione già appartenuta ai Damiani, eretta agli inizi del '500 attorno ad una precedente torre, mozzata dopo il terremoto del 1887. Il contiguo castello dei Malabaila venne abbattuto alla fine dell'800.
- Chiesa dei Ss. Dalmazzo e Sebastiano. Parrocchiale, addossata al ripido pendio sottostante il castello, fu rifatta dal 1752 al 1756.
- Chiesetta di S. Servasio. Chiesetta isolata, alla sommità di un colle, un "luogo alto" cultuale per eccellenza. Di struttura tardo-romanica, conserva un ciclo di affreschi datato 1581.