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CORPI DI CRISTO - Testimonianze scultoree tra Quattrocento e Settecento nel Piemonte meridionale

Una nuova scenografica mostra con narrazione multimediale, visitabile dal 16 maggio al 13 luglio 2025 nella Confraternita di San Michele a Montà.

Corpi di Cristo.
Testimonianze scultoree tra Quattrocento e Settecento nel Piemonte meridionale
Mostra aperta dal 16 maggio al 13 luglio 2025
venerdì h. 15-18 - sabato/domenica 10-12.30 e 15-18
Ingresso libero.

Venerdì 16 maggio 2025, alle ore 17 presso il Salone Comunale di Montà d'Alba, verrà inaugurata la mostra "Corpi di Cristo. Testimonianze scultoree tra Quattrocento e Settecento nel Piemonte meridionale". L’esposizione, allestita nella Confraternita di San Michele, è promossa dal Comune di Montà, dalla Parrocchia di Sant’Antonio Abate, dall’Associazione Montata Fangi e dall’Ecomuseo delle Rocche del Roero, in collaborazione con il Museo Diocesano di Alba.

La mostra prosegue l'importante percorso di recupero e restituzione alla comunità del consistente patrimonio artistico della storica chiesa montatese, iniziato nel 2020 con la mostra “Dell’eccellente mano del signor Raposo” e proseguito nel 2022 con “Dipinti e ridipinti. La giostra delle devozioni”. Questa terza esposizione si inserisce in un più ampio progetto sperimentale dal carattere "ecomuseale", volto a coinvolgere direttamente la comunità locale nella conoscenza, tutela e valorizzazione del proprio patrimonio storico-artistico.

L’esposizione, visitabile presso la Confraternita di San Michele a Montà dal 16 maggio al 13 luglio 2025, si focalizza su preziose opere lignee raffiguranti il Cristo, tra cui spicca il "Cristo deposto" del XV secolo recentemente recuperato, proveniente dalla vecchia Parrocchiale di Montà.
L’opera rappresenta una straordinaria testimonianza della sensibilità religiosa e artistica dell'epoca e sarà esposta accanto ad altre importanti sculture provenienti dal territorio, che testimoniano l’evoluzione iconografica e devozionale dal Quattrocento al Settecento.
L’intenzione è di mostrare come il corpo iconico del Cristo crocifisso fosse al centro di manifestazioni collettive dal forte coinvolgimento emotivo nell’espressione del sentimento della pietà, come avveniva nella Settimana Santa, quando il Crocifisso veniva deposto dalla Croce. Ma anche nella sua condizione stabile, quale immagine di riferimento all’interno della chiesa, come il Crocifisso abbia sollecitato la ricerca di espressioni di profonda sensibilità umana, al punto da ricorrere ai modelli degli artisti più noti e celebrati.

Tra le opere in mostra anche il “Cristo crocifisso” (metà sec. XV) dalla Confraternita di San Bernardino di Canale, il raffinato "Cristo crocifisso" (1720/1730) di Carlo Giuseppe Plura dalla Chiesa della SS. Trinità di Bra, l’intenso "Cristo morto" (1760/1770) su modello di Francesco Ladatte dalla Chiesa di Santa Croce a Cavour, oltre al già citato "Cristo deposto" (sec. XVII) dal Sacro Monte dei Piloni.

L’allestimento, a cura di studiocantono+valsania di Torino, accompagnato da video realizzati da Alessandro Cocito e tecniche AVL Pro Engineering di Alba, sottolinea il carattere fortemente evocativo e coinvolgente delle opere esposte, al fine di facilitare la comprensione e l’apprezzamento del pubblico.

Sono previsti, inoltre, alcuni momenti collaterali:
-          Incontro formativo “I beni artistici degli edifici religiosi della Diocesi di Alba. Censimento, cura, valorizzazione”, in collaborazione con l’Ufficio Diocesano per i beni culturali e il MUDI, rivolto ai rappresentanti di parrocchie e associazioni culturali che si occupano del patrimonio locale.

-         Laboratori didattici rivolti agli studenti, organizzati in collaborazione con l’Università di Torino.

La mostra rappresenta un’occasione unica per riscoprire e valorizzare il ricco patrimonio scultoreo del Piemonte meridionale, offrendo ai visitatori un percorso immersivo tra arte, storia e spiritualità.

 

 

Corpi di Cristo.
Testimonianze scultoree tra Quattrocento e Settecento nel Piemonte meridionale
Mostra aperta dal 16 maggio al 13 luglio 2025
venerdì h. 15-18 - sabato/domenica 10-12.30 e 15-18
Confraternita di San Michele, p.za San Michele, MONTA' (Cn)
Ingresso libero.

Per informazioni: Ecomuseo delle Rocche del Roero
Tel. 0173 976181 – info@ecomuseodellerocche.it

 

 

SCHEDA DETTAGLIATA MOSTRA

“Corpi di Cristo. Testimonianze scultoree tra Quattrocento e Settecento nel Piemonte meridionale”.

Periodo: 16 Maggio- 13 luglio 2025. Inaugurazione: venerdì 16 maggio ore 17, Sala Municipale.

Luogo: Confraternita di S. Michele, P.zza S. Michele, Montà (Cn)

Organizzazione: Comune di Montà, Parrocchia di S. Antonio Abate di Montà, Ecomuseo delle Rocche del Roero, Associazione culturale Montata Fangi.

Collaborazioni: Museo Diocesano di Alba (Cn)

Comitato Scientifico: Giuseppe Dardanello; Silvia Piretta; Paola Traversone; Massimiliano Caldera.

Allestimenti: studiocantono+valsania (Torino)

Video: Alessandro Cocito (Torino)

Tecniche: AVL Pro engineering (Alba)

Catalogo: Editris (Torino)

Comunicazione: Ecomuseo delle Rocche del Roero (Montà)

 Opere in esposizione:

-           “Cristo deposto”, sec. XV, scultore piemontese. Montà (CN), Vecchia Parrocchiale.

-           “Cristo crocifisso”, metà sec. XV, scultore ligure-piemontese. Canale (CN), Confraternita di S. Bernardino

-           “Cristo deposto”, sec. XVII, scultore piemontese. Montà (CN), Cappella S.Sepolcro Sacro Monte dei Piloni

-           “Cristo crocifisso”, 1720/1730, Carlo Giuseppe Plura, Bra (CN), Chiesa della SS. Trinità (Confraternita Battuti Bianchi)

-           “Cristo morto”, 1760/1770, Francesco Ladatte (su modello di), Cavour (TO), Chiesa di S. Croce


Il progetto: approfondimento

Il restauro del Crocifisso quattrocentesco rinvenuto nella vecchia parrocchiale di Sant’Antonio a Montà d’Alba ha rivelato una scultura di notevole qualità, accostabile ad altri esemplari noti in area lombarda, che si vorrebbe esporre in una terza tappa del ciclo di mostre promosse dalla Comunità di Montà a ridosso delle campagne di ricerca, restauro e valorizzazione del patrimonio storico artistico della parrocchiale: Dell’eccellente mano del signor Raposo, nel 2020, sulle tele delle stazioni della Via Crucis del pittore torinese Vittorio Amedeo Rapous; La giostra delle devozioni, nel 2022, sulle relazioni tra le iconografie dei santi delle  quattro pale d’altare sei e settecentesche con le vicende storiche della comunità.

In questa terza mostra si raduneranno attorno al Crocifisso quattrocentesco della parrocchiale e al Cristo deposto seicentesco del Sacro Monte dei Piloni, alcune testimonianze scultoree significative delle presenze e della diffusione sul territorio delle differenti espressioni della devozione al corpo di Cristo che maturano tra Quattrocento e Settecento nei contesti del Piemonte meridionale.

L’intenzione è di mostrare come il corpo iconico del Cristo crocifisso fosse al centro di manifestazioni collettive dal forte coinvolgimento emotivo nell’espressione del sentimento della pietà, come avveniva nella Settimana Santa, quando il Crocifisso veniva deposto dalla Croce. Ma anche nella sua condizione stabile, quale immagine di riferimento all’interno della chiesa, come il Crocifisso abbia sollecitato la ricerca di espressioni di profonda sensibilità umana, al punto da ricorrere ai modelli degli artisti più noti e celebrati, che anche quando replicati meglio potevano garantire un coinvolgimento partecipato.

Il Cristo quattrocentesco di Montà sarà affiancato dal Cristo crocifisso quattrocentesco della Confraternita di S. Bernardino di Canale, testimonianza di una più antica iconografia, nota soprattutto in pittura, che prevede l’intervento degli angeli che ne raccolgono il sangue; e allo stesso tempo espressione di una devozione che richiedeva l’immedesimazione, come attestano i capelli applicati al capo del Cristo.

Il riferimento ai modelli dei grandi scultori del barocco romano che si afferma nel Seicento nelle repliche dei crocifissi di Gianlorenzo Bernini e Alessandro Algardi diffuse anche in area piemontese, sarà attestato in mostra dal Crocifisso della Confraternita della Trinità di Bra, scolpito da Carlo Giuseppe Plura. Lo scultore di origine luganese, che installa a Torino una bottega di scultura di riferimento per i primi quarant’anni del Settecento, promuove la diffusione di un Crocifisso derivato da un modello dello scultore romano Camillo Rusconi, noto da un’opera in argento conservata all’Ermitage di San Pietroburgo. Il successo di questo modello è attestato dal numero impressionante delle repliche richieste al Plura, oltre una trentina, rinvenute presso le parrocchie e le confraternite piemontesi, di cui l’esemplare con il Crocifisso vivo della Confraternita della Trinità a Bra è della più alta qualità stilistica.

Al Cristo deposto del Sacro Monte dei Piloni, rappresentativo di una tipologia che si afferma nel corso del Seicento, sarà affiancato un capolavoro straordinario per intensità interpretativa del corpo del Cristo morto: l’esemplare in cartapesta modellato da Francesco Ladatte per la Confraternita di Santa Croce a Cavour. L’economicità del materiale, la cartapesta, consente ad una confraternita di una comunità locale di procurarsi a Torino una figura della più alta qualità naturalistica e di un’anatomia modellata dal vero dallo scultore torinese che si era affermato a Parigi lavorando per il re di Francia e presentando le sue opere alle esposizioni del Salon al Louvre.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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